Perchè Airbnb va ridimensionato (secondo me)

Avete notato che Airbnb è diventato sempre più caro e mentre la qualità delle case in affitto temporaneo e del livello di servizio offerto si è abbassata notevolmente? E se qualcosa non va nell’appartamento affittato e prepagato e si scopre al check-in chi garantisce il cliente (e il proprietario, se si è trattata di un’emergenza)? E’ corretto lasciare in mano a cittadini improvvisati un mercato vasto e prezioso in Italia come quello turistico? Cosa sta succedendo ai negozi e ai locali dei centri storici delle principali città (e io posso toccare con mano Firenze e Lucca)?

Come funziona Airbnb

Tutti sanno cos’è Airbnb: una piattaforma di Sharing Economy che fa incontrare i proprietari di case di tutto il mondo con chi intende pernottare in quella città per un giorno o per un mese, scegliendo una stanza o l’intesa casa e all’interno del budget previsto per il viaggio di piacere o la trasferta di lavoro. Nata meno di 10 anni fa, Airbnb ha già superato il numero di prenotazioni della catena di hotel Hilton e senza possedere alcuna proprietà di quelle proposte in affitto (e relative spese e problemi) e oltre a una previsione di fatturato di 10 mld di dollari nel 2020 si stima un suo valore di borsa di 25 mld di dollari. Airbnb incassa una commissione sia dal proprietario che dall’ospite e inoltre incassa immediatamente adesso in due tranche, l’ultima a seconda delle condizioni del proprietario ma all’inizio appena avveniva la prenotazione quindi anche 2 mesi prima del viaggio. Su tutti i loro clienti che hanno superato i 200 mln si può immaginare che vantaggi di cash flow questo comporta…

La mia storia con Airbnb

Con un po’ di diffidenza ho usato Airbnb per la prima volta cinque anni fa per pernottare più notti a Copenaghen durante un viaggio in Danimarca in famiglia. Copenhagen è una città molto cara in generale e proponeva camere di hotel con stanze minuscole, mentre con Airbnb abbiamo alloggiato in un delizioso appartamento nel quartiere residenziale di Frederiksberg. Ci ha ospitati una studentessa di moda danese che, in quel momento, era in vacanza in Italia e abbiamo trovato una casa pulita, ordinata, ampia e perfettamente rispondente alla descrizione. Alloggiare in una casa ci ha consentito anche di risparmiare sulle cene, care anche quelle in Danimarca, cucinando a casa dopo aver fatto la spesa nel vicino supermercato, indicatoci dalla nostra host Caroline. Nel medesimo viaggio abbiamo bissato: uno stupendo alloggio in campagna località Brenderup in mezzo ai cavalli nel piano superiore appena ristrutturato con i proprietari Kirsten e Peter residenti al piano terra (tanto era sicuro il luogo che neanche ci hanno fornito la chiave). Franci ha dormito in un letto posizionato nell’affascinante studio della psicologa-pittrice padrona di casa che ci aveva fatto trovare una colazione nel frigorifero per la mattina dopo.

Per risparmiare, ho usato Airbnb l’anno dopo per trascorrere una settimana a San Francisco con altri due startupper provenienti dall’Italia e ci siamo trovati bene in un appartamento carino in una zona centrale ai bordi del quartiere ‘pericoloso’ della città. Sempre nel 2014 abbiamo alloggiato una notte a Milano nel quartiere Isola, vicino al luogo in cui tenevo un intervento, ospiti nel loft di Fabio, un professionista single di Bolzano.

Negli ultimi anni avevo accuratamente evitato Airbnb, pur cercando qualche alloggio, perché i prezzi sono diventati troppo alti, spesso più di Bed&Breakfast o piccoli Boutique Hotel, dove non occorre pagare extra quali le pulizie oppure commissioni extra per un letto aggiunto, ecc. L’ho evitato anche perchè un paio di volte ho trovato camere di veri B&B travestiti da case private e, per risparmiare e far risparmiare la struttura, li ho contattati e ho prenotato direttamente. Con un’unica eccezione devastante: una camera a Giethoorn in Olanda sporca e polverosa, senza la minima assistenza e cura (e neanche una bottiglietta d’acqua!).

Quest’anno abbiamo evitato i soliti spostamenti di notte in notte e abbiamo preferito rimanere stanziali facendo delle gite quotidiane partendo e tornando nella stessa città e, per quattro notti, Airbnb sembrava effettivamente vantaggioso da prenotare. E sia a Bilbao, dove abbiamo alloggiato a luglio, che a Lubiana, dove siamo stati ad agosto, si sono rivelate esperienze deludenti, nonostante le ottime recensioni di chi era stato ospite prima di noi. A Bilbao l’alloggio, recentemente ristrutturato e in ottima posizione, aveva un frigo puzzolente di muffa ed era arredato con oggetti inadatti al turnover tipico degli affitti turistici ossia tappeti e rivestimenti chiari in stoffa delle sedie, che erano piuttosto sporchi. A Lubiana la casa era davvero caratteristica, molto Europa dell’Est, e arredata con mobili di design vintage e contemporanei, tante stampe e accessori nordici ma il gentilissimo e simpatico proprietario Jurko, al di là delle impalcature per i lavori della facciata che ci hanno impedito di fruire del balcone (lo sapevamo in anticipo e ci è stato fatto uno sconto), ci ha detto al momento del check-in che il lavandino del bagno era rotto quindi abbiamo dovuto lavarci mani, denti e Fabio fare la barba nel lavandino della cucina senza specchio (no comment).

Perchè Airbnb fa schifo (secondo me)

Sono sincera: non so se userò ancora Airbnb e temo che sia diventato un fenomeno deleterio per le città turistiche come quelle italiane, in particolare Firenze, dove vivo, e Lucca, dove vado spesso per motivi familiari. Ecco perchè, secondo me, Airbnb fa schifo:

  1. il costo dei pernottamenti è notevolmente aumentati, in più, a differenza di Booking dove si salda al check-out, si paga al momento della prenotazione (metà) e comunque in anticipo. E se si verificano problemi last-minute tipo la facciata in rifacimento e il lavabo rotto chi ci tutela? Il proprietario rivolgendosi ad Airbnb riesce a trovare ai suoi ospiti una collocazione alternativa? Al limite il proprietario ci ha fatto uno sconto ma perchè deve pagare sempre e solo il proprietario e mai Airbnb?
  2. sono diventati rari i proprietari che mettono a disposizione le loro vere case ma è tutto dato in mano ad agenzie improvvisate, ad amici o amici di amici. Quindi non si vive più l’esperienza dell’ospitalità di una persona locale nel cui appartamento si sbirciano gli usi e costumi del paese che si visita.  Tante persone hanno acquistato e/o ristrutturato appartamenti proprio per affittarli con Airbnb con agenzie che ti mollano le chiavi senza raccontarti nulla di sé e della città.
  3. non ci guadagna nessuno, nè chi è ospitato nè, tantomeno, il proprietario. Questo è strozzato dalle tasse (cedolare secca), dalla provvigione di Airbnb (che arriva al 15% circa) e dalla percentuale dell’agenzia (o degli amici) che pensano alle pulizie e al check-in e check-out al posto suo (un altro 15+20%). E alla fine cosa rimane? Poniamo che la casa è in affitto a 100€ a notte – 21 – 15 – 20 ne rimangono 44€ che ripagano dagli sbattimenti e dai rischi di affitti così temporanei dove può essere sporcato un mobile o danneggiato un impianto e, se tutto e in mano all’agenzia, risulta difficile rendersene conto?
  4. i centri storici delle città si stanno impoverendo. Vedo gli esempi di Firenze (basta appostarsi in via dei Servi e vedere chi entra ed esce nei diversi portoni) e il centro storico di Lucca, dove tutti si lamentano degli immigrati e nessuno capisce che la moltitudine di turisti ammazzerà la città. E quello che vedo non mi piace. Bar per colazioni usa-e-getta spesso fatte bivaccando per strada, negozietti di souvenir e cineserie per turisti e poca offerta di qualità che stenta a differenziarsi. Nel centro storico di Firenze ci sono palazzi storici, un tempo abitati dai proprietari, ora in mano a turisti allo sbaraglio che citofonano a qualsiasi ora del giorno e della notte perchè hanno perso le chiavi, fanno festini e schiamazzi sino alle ore piccole e lasciano l’immondizia per le scale.

Cosa succederà in futuro?

Siamo di fronte a una contro-gentrification (o di una Gentrificazione planetaria che renderà simili tutte le città del mondo) ossia impoverimento dei quartieri dei centri storici cittadini, per l’aumento degli affitti e la diminuzione di alloggi per chi vuole risiedere più stabilmente? Leggevo che a Pisa, città universitaria d’eccellenza, ci sono sempre meno appartamenti per disponibili per studenti e affitti sempre più cari perchè ormai si affittano con Airbnb ai turisti. Vi sembrano previsioni pessimistiche? Be’, nel grafico la rappresentazione dell’Airfication di Firenze che sarà seguito presto da altre città italiane che le trasformerà in parchi tematici. Nel 2016 il 19% dell’intero patrimonio immobiliare di Firenze era disponibile su Airbnb (con un aumento del 60% rispetto al 2015) e il 15% delle case sono offerte come appartamento intero, non in condivisione col proprietario (qui potete scaricare l’abstract dell’indagine scientifica). E quanto guadagnano mediamente i proprietari? Be’ soltanto 5.314€ all’anno, meno di un affitto regolare a canone concordato (e con molte scocciature in più). Succede solo a Firenze? No, anche al Sud come si legge qui nell’articolo de L’Internazionale su Airbnb sul triste caso di Matera riempita di turisti e svuotata di abitanti.

Voi usate Airbnb? Cosa ne pensate? Lasciate un commento così possiamo discuterne insieme.