Alla scoperta di Scicli con l’associazione Tanit

Nell’organizzare il viaggio in Sicilia, a Scicli mi sono imbattuta nell’albergo diffuso (qui i dettagli), che mi è piaciuto talmente da prenotare Palazzo Montalbano nelle due giornate trascorse nel gioiellino del territorio ibleo, una delle dimore disponibili. Nel pomeriggio, abbiamo fatto la visita guidata a cura dell’associazione Tanit nell’Antica Farmacia Cartia e ho scoperto che chi mi ha accolto all’arrivo all’albergo diffuso, Vincenzo Burragato, è anche Presidente di Tanit. Per forza di cose mi sono ritrovata ad intervistarlo per conoscere meglio Scicli e le attività di tutela e promozione del suo patrimonio culturale, artistico e turistico.

Come nasce l’associazione Tanit?

L’associazione Tanit Scicli è nata dall’esigenza comune di alcuni ragazzi di Scicli, molti tornati da esperienze fuori città, di dare una svolta alla scena culturale della città, di far capire che si poteva fare cultura anche al di fuori dei circuiti, seppur eccezionali, già presenti in città. Il nostro era un bisogno di affermarci, farci sentire e vedere per una città futura dinamica e moderna ma sempre attenta alle sue tradizioni e alla sua storia, pietre miliari di riferimento.

Dall’esperienza acquisita, quindi, in diverse realtà che agivano nella fruizione dei beni culturali di Scicli, 7 ragazzi hanno fondato questa associazione culturale. I 7 sono diventati rapidamente 20 ed è questo il numero che si mantiene costante, con alti e bassi, a cinque anni dalla fondazione, datata 28 marzo 2014. Al momento siamo in 34

Quali sono le principali attività di Tanit?

Sicuramente l’idea e l’attività di maggior successo di Tanit è l’istituzione del Museo dell’Antica Farmacia Cartia, sito culturale che dalla sua apertura, avvenuta il 6 aprile 2014, è diventato, in poco più di quattro anni uno dei luoghi d’arte più visitati di Scicli e della provincia di Ragusa, dov’è unico nel suo genere. Grande successo in questi anni ha ottenuto il ciclo di eventi Cibo e Medicina, fra antichi rimedi e ricette popolari, replicato al momento ben otto volte.

Da non dimenticare, le nostre passeggiate estive che attraversano la città e i Cammini Sacri, passeggiate particolari dove il percorso è tracciato da una linea comune come i passi segnati da un santo o dai pellegrini nei secoli scorsi. Grazie ai nostri Cammini Sacri siamo entrati a far parte della rete di Vie Sacre Sicilia dal 2016. Innumerevoli poi sono state le collaborazioni prestate per realizzare mostre di carattere storico o eventi culturali.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge Tanit?

Nel 2018 Tanit Scicli ha fatto un grande salto e, cioè, gestire un secondo sito culturale: la settecentesca chiesa di San Giuseppe, nel quartiere omonimo della città, assicurandone l’apertura e la fruizione delle opere d’arte all’interno fra le quali spicca la meravigliosa statua marmorea quattrocentesca di Sant’Agrippina, recentemente oggetto di studi e attribuita allo scultore Gabriele Di Battista. La chiesa, insieme a quella rupestre del Calvario (fruibile a richiesta), rientra in un piano di recupero più ampio del quartiere e del percorso che dalla città conduce al complesso conventuale della Croce, in cima al Colle San Marco: questa è la missione sulla quale siamo più concentrati al momento, oltre alla valorizzazione di altri percorsi culturali e monumenti dimenticati ai quali ci dedichiamo.

Ci indichi alcuni luoghi meno convenzionali di Scicli?

Fare una selezione dei luoghi da vedere a Scicli e dintorni è molto difficile per noi che amiamo la nostra città in ogni sua sfaccettatura. Sicuramente, dopo aver visto i principali monumenti, inerpicarsi su per le stradine di Scicli verso i colli è un’esperienza da fare assolutamente, fra mensole barocche di palazzetti privati e chiese rupestri che spuntano dagli angoli più remoti (quelle del Calvario, della Madonna di Piedigrotta, della Catena sono solo alcune), fino ad arrivare ai percorsi naturalistici che circondano il perimetro urbano. Da non dimenticare, poi, le suggestive Grotte di Chiafura o i diversi presepi artigianali da ammirare per la città a partire da quello settecentesco all’interno della chiesa di San Bartolomeo. Poi, le tre stranezze sciclitane: il Cristo di Burgos, volgarmente chiamato in gonnella, la Madonna delle Milizie, la nostra Madonna guerriera a cavallo, ‘U Gioia, il Cristo da corsa cantato da Vinicio Capossela e protagonista della nostra fantastica Pasqua.

Infine, la nostra stupenda campagna con i muretti a secco diventati da poco Patrimonio Immateriale dell’Umanità e gli alberi di carrubo e il mare con le spiagge di sabbia fine e dorata a formare grandi dune come nel borgo ottocentesco di Sampieri sorvegliato dalla mole malinconica e rassicurante della Fornace Penna, esempio di archeologia industriale fra i più suggestivi del Mediterraneo. Luoghi questi d’ispirazione del più grande pittore italiano contemporaneo: lo sciclitano Piero Guccione.

Grazie Vincenzo per la disponibilità e la pazienza e complimenti per le bellissime attività alla scoperta e valorizzazione di quanto di bello esiste nel magnifico territorio di Scicli, una cittadina che ci ha incantati e nella quale non vediamo l’ora di tornare presto (qui il post). Se vuoi scoprire di più sulle attività associative, vai alla fanpage di Tanit Scicli.