Diciamo basta allo sfruttamento minorile

La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia nell’articolo 12 parla di sfruttamento e lavoro minorile: “Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.”

In occasione del 12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile, ActionAid Italia ha invece diramato un’infografica aggiornata che dimostra, con immagini e numeri, che lo sfruttamento minorile nel mondo non accenna a diminuire. 168 milioni di bambini, a differenza dei nostri figli, non hanno la possibilità di andare a scuola, giocare con i propri amici, vivere in modo spensierato la loro infanzia perché non possono permetterselo. Milioni di bambini sono circondati da guerra e povertà e costretti a lavorare come schiavi per sopravvivere e mantenere le proprie famiglie. La maggior parte di loro vive in paesi in via di sviluppo: oltre 140 milioni in Asia e Africa Subsahariana e più di 20 milioni tra America Latina, Nord Africa e Medio Oriente. Questi bimbi devono dedicarsi a lavori pesanti nei campi, nell’industria o nei servizi e ben 85 milioni di loro sono impiegati loro malgrado in attività pericolose per la salute.  E se sopravvivono al duro lavoro a cui sono sottoposti, che futuro avranno questi bambini privati della loro infanzia e del diritto allo studio? Com’è possibile arginare il fenomeno dello sfruttamento minorile nel mondo, per esempio in India dove i minorenni rappresentano il 5% della forza lavoro totale?

Occorrono progetti duraturi per sensibilizzare la società e le istituzioni a delegittimare dal punto di vista sociale il lavoro minorile. Un piccolo gesto concreto è rappresentato dall’adozione a distanza che con una piccola cifra mensile, meno di un caffè al giorno, garantisce ai bambini le cure mediche e l’accesso all’istruzione fondamentali. Io ho adottato circa 10 anni fa una bambina nigeriana che sostengo con 25€ al mese che ogni tanto mi manda alcune foto e disegni. Piccoli gesti di riconoscenza che mi fanno capire che nel mio piccolo sto dando un piccolo contributo per generare un sorriso sul volto di una bambina africana, che altrimenti sarebbe abusata o costretta a vendersi o a sposarsi per ripagare i debiti della propria famiglia e che, in questo modo, può crescere sana e andare a scuola. Diciamo basta allo sfruttamento minorile!