Laboratorio e Mostra di Bill Viola a Firenze

“Rinascimento Elettronico” è la mostra del video-artista contemporaneo Bill Viola da poco inaugurata a Palazzo Strozzi a Firenze. Io e Francesco abbiamo partecipato al primo, interessante laboratorio per bambini, molto fisico ed esperenziale e poco disegnato, esattamente come le opere in mostra. E ve lo raccontiamo in questo post.

Il laboratorio per bambini della mostra di Bill Viola

Sono appassionata dei laboratori per bambini della domenica mattina legati alle mostre temporanee di Palazzo Strozzi, come già sapete. Anche stavolta ho prenotato ancor prima che inaugurasse la mostra “Rinascimento Elettronico” di Bill Viola e ho avuto modo di partecipare al primo laboratorio per bambini dedicato al famoso video-artista contemporaneo.

L’appuntamento è alle 10.30 con biglietto già fatto, passiamo dalla sala dei laboratori e, dopo le raccomandazioni, entriamo nella prima sala al primo piano di Palazzo Strozzi con la mastodontica “The Crossing” (La traversata) un’installazione audio-video della durata di 10’57’’. Nel buio della sala vediamo un uomo che cammina avvicinandosi a noi e poi prende fuoco per poi scomparire mentre dal lato opposto gli scende addosso una cascata d’acqua che lo fa scomparire.

Ci sediamo a terra davanti alla successiva installazione “The Greeting” (Il saluto) in cui per 10’22″ e al rallentatore vengono riprese prima due donne che incontrano e salutano caramente una terza persona. L’opera è ispirata alla “Visitazione” del Pontormo che è esposta al lato della video-opera per un confronto. Ai bambini viene chiesto cosa accade nella scena e vengono fuori una serie di fatti ed emozioni alla vista degli sguardi, dei gesti e delle possibili parole che le donne si dicono (viene fatto un telefono senza fili per mostrare come la frase che viene pronunciata viene snaturata nel passaggio tra le persone).

Non ci fermiamo davanti alla successiva installazione raffigurata nel poster della mostra (lo faccio io dopo) per fermarci davanti all’interessante opera “Inverted Birth” (Nascita capovolta) che, in 8’22”, mostra un uomo e le sue mutanti espressioni nel momento in cui viene colpito da un’ondata di acqua con vernice prima nera, poi rossa e, alla fine, bianca. Qui ai bambini viene chiesto cosa vediamo nell’espressioni del protagonista al mutare delle ondate colorate che lo attraversano.

 

In una delle sale successive ci fermiamo e commentiamo quattro piccole installazioni di mani e veniamo interrogati in merito. Le mani sono di un ragazzo e, via via, diventano di una persona anziana, fatto confermato dalla guida che ci dice che sono del figlio, della moglie, di Bill Viola e di suo padre (o sua madre, non ricordo). Le mani si intrecciano e si sciolgono a raffigurare unione, calore, famiglia. Al lato altre quattro quadretti mostrano le stagioni della natura e della vita all’interno di una stanza con una signora anziana che alla fine muore.

C’è un’altra sala grande con una lunga video-installazione di persone, le più diverse, che camminano in un sentiero nel bosco. Qui viene fatta fare un’attività divisi in famiglie: occorre scegliere un personaggio e, vedendo com’è, i vestiti che indossa e come si muove, raccontare una storia. Francesco sceglie un bambino con la mamma e racconta la storia di Pollicino, portato nel bosco dalla matrigna che vuole abbandonarlo ma, grazie alle briciole del pane, riesce a trovare la strada per tornare a casa.

Torniamo nella sala laboratorio e iniziamo a compiere una serie di attività che, stavolta, non hanno a che fare con colori e disegni ma sono tutte fisiche. Dopo un po’ di stretching in piedi immaginiamo di essere su una zattera su cui dobbiamo muoverci con circospezione camminando senza scontrarci e poi salutando le persone che incontriamo. Dopo sciogliamo i muscoli del viso e ci posizioniamo in due file contrapposte iniziando a esprimere alcune emozioni con il volto (p.e. gioia contrapposta a paura, sorpresa contrapposta a noia, ecc.). Le due persone opposte devono avvicinarsi e scambiarsi le espressioni toccandosi la spalla. Nella prova successiva le emozioni sono devono essere esplicitate ma comprese da chi è opposto a noi e, col tocco della spalla, scambiate.

Divisi in gruppi famiglia si decide come rappresentare l’incontro con le mani. Una volta decisa la posa (per me e Franci e l’incontro di due pugni) posizioniamo le mani su sfondo nero e ci viene scattata una polaroid. Mentre la foto asciuga, costruiamo un rettangolo con un nastro e, uno alla volta, dobbiamo decidere una posizione che rappresenti l’attesa, entrare nel rettangolo e mantenerla fissa per tutto il tempo. Una volta entrati tutti, viene girato un piccolo film che mostra tutte le diverse posizioni di attesa (hanno promesso che ce l’avrebbero mandato per mail e io non vedo l’ora !). La foto delle nostre mani che si incontrano è asciutta, la inseriamo in una cornice e la portiamo a casa per ricordo.

Fabio ci aspetta all’uscita e andiamo a fare un brunch al vicino Odeon Bistro in modo da poter tornare a visionare la mostra con calma (ho fatto mettere un timbro sul biglietto per tornare in giornata a completare la mostra con le ultime video-installazioni e i documenti della Strozzina). Qui i precedenti laboratori di Palazzo Strozzi a cui abbiamo partecipato: laboratorio Bellezza Divina, laboratorio Da Kandisky a Pollock e laboratorio Ai Weiwei.

Le video-installazioni di Bill Viola

Dopo il brunch, rifaccio un giro da sola con calma alla mostra di Bill Viola per vedere le video-installazioni saltate durante il laboratorio per bambini e fare un salto alla Strozzina con alcuni documenti fotografici della giovinezza dell’artista a Firenze. E’ proprio nella nostra città, in cui l’artista ha vissuto dal 1974 al 1976 lavorando come direttore tecnico di art/tapes/22, uno straordinario e alternativo centro di produzione e documentazione video fondato e diretto da Maria Gloria Bicocchi. Qui si è appassionato al Rinascimento di cui Firenze è la culla e di cui la sua mostra è una naturale prosecuzione, come dimostra la contrapposizione tra la sua video-arte e le sue fonti di ispirazione originaria.

Mi fermo davanti all’incredibile opera “Emergence” (Emersione) della durata di 11’40” ispirata all’affresco “Cristo in pietà” di Masolino da Panicale che si può vedere contrapposta. Nel quadro ci sono la Madonna e San Giovanni che compiangono la morte di Cristo che si eleva dalla tomba a simboleggiare la Resurrezione. Nel video, invece, ci sono due donne addolorate che si voltano stupite quando il cadavere di Cristo esce dalla tomba piena d’acqua. Accorrono a sorreggerlo e lo depongono a terra dove lo coprono con un lenzuolo. Incredibile è lo sfondo azzurro che sembra affrescato come l’originale!

Sempre da sola entro nella sala in cui è proiettata la lunga (oltre mezz’ora) video-installazione “The Deluge (Going Forth By Day)” Il diluvio (Uscire al giorno) ispirata alla lunetta affrescata di Paolo Uccello “Diluvio universale e recessione delle acque”. Mostra l’ingresso di un appartamento di cui si vede il pezzo di marciapiede e strada antistante e due finestre del primo piano oltre al vano scala. L’imminente disastro è annunciato dalle attività e, soprattutto, dal modo in cui queste vengono svolte dai presenti che passano nel video. C’è un barbone che viene fatto sgombrare e gli inquilini del palazzo che camminano prima in modo normale, poi in fretta, infine in modo concitato per svuotare i loro appartamenti dei loro beni. E all’improvviso con un boato l’acqua allaga lo stabile trascinando per le scale oggetti e persone, apre con forza le finestre rompendo i vetri e continua a gocciolare a lungo dalle scale e dai parapetti.

In una sala successiva due video con un uomo e una donna anziani raffigurava la ricerca dell’immortalità “Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity”. Con una torcia scandagliavano il loro corpo nudo richiamando le opere di Lukas Cranach “Adamo” ed “Eva” esposte agli Uffizi. Qui non mi sono soffermata (e forse è un problema mio che sono infastidita dai nudi di persone anziane).

L’esperienza fiorentina di Bill Viola

Completo la mia visita alla mostra alla Strozzina in cui è esposta la video-installazione “The Reflecting Pool” (Vasca riflettente), una delle prime di Bill Viola che, dopo le meravigliose opere del piano nobile, non mi colpisce affatto. Mi piacciono invece le installazioni dei quattro martiri di Aria, Acqua, Fuoco e Terra contrapposti in una sala buia e trovo molto interessante la documentazione dell’esperienza dell’artista nel collettivo art/tapes/22 della Bicocchi. Dev’essere stato un momento di vera rottura con l’arte del passato in una Firenze alternativa! Le foto della preparazione e degli allestimenti dei set delle video-installazioni fanno capire l’incredibile lavoro presente per ognuna delle opere esposte in mostra.

Nel corridoio ci sono alcune citazioni di Bill Viola che sottoscrivo tra cui “Tutta l’arte è contemporanea. E’ senza tempo, universale ed eterna.” oppure “L’arte deve far parte della vita quotidiana se vuole essere sincera.” e ancora “I musei sono stati creati per l’arte e non l’arte per i musei.” Mi colpisce molto la frase sulle sue opere: “La mia arte non è cinema, non è pittura. E’ un’espansione dei livelli di realtà.” che trovo azzeccata. Le sue opere sono emozionanti perchè ognuno di noi ci riversa il suo vissuto e le vive a modo suo. In giro per Palazzo Strozzi c’erano persone sedute addormentate, persone turbate, persone commosse… questo è il bello dell’arte di Bill Viola!

Informazioni pratiche:

Rinascimento elettronico” di Bill Viola a Palazzo Strozzi dal 10 marzo al 23 luglio 2017 aperta dalle 10.00 alle 20.00 tutti i giorni (il giovedì sino alle 23.00). Biglietti interi 12,00€ e tante convenzioni (tra cui per i clienti Banca Intesa 8,50€)

Odeon Bistro è in piazza degli Strozzi 8 a Firenze. Il brunch costa 22€ per gli adulti e prevede un ricco buffet di insalate, formaggi, affettati, frittate, roast-beef, salmone, polpettone con patate oppure colazione all’inglese con uova strapazzate, pancetta e salsicce e tanti dolci tra cui mini creme brulee, panna cotta, torte, croissant, pancake con sciroppo d’acero, frutta, ecc. Francesco ha preso un piatto di pasta al pomodoro cucinata al momento.