Il caffè che fa bene all’ambiente

IMG_2048Ho un marito amante del caffè (con moderazione) dotato di una macchina Nespresso e che, al contrario di me, odia tutti quei gusti speciali aromatizzati ma gradisce il vero espresso italiano. Da tempo siamo clienti della linea Èspresso1882 di caffè Vergnano, acquistato prima da Eataly poi trovato regolarmente alla Coop, apprezzato sia per la perfetta compatibilita’ con le macchine Nespresso poi per il sapore classico e intenso delle diverse miscele (qui le trovi tutte: Arabica, Cremoso, ecc.). Al mio occhio clinico non era sfuggito il dettaglio, non trascurabile, delle capsule compostabili, non in metallo, come per le altre marche. Si tratta delle prime capsule da caffè monoporzionato certificate “OK COMPOST” da un ente riconosciuto a livello internazionale, smaltibili nel bidone dell’umido senza bisogno di separare Caffè-riciclol’involucro dal caffè.

Il nuovo packaging della Èspresso1882 di caffè Vergnano, che ha ormai sostituito le precedenti, enfatizza il messaggio positivo per l’ambiente e più salutare per noi, senza tracce di metalli nella miscela a rischio di rilascio alle alte temperature richieste per preparare la tazzina di caffè. Tutto, dalla confezione (in cartone) all’incarto (nella plastica) alla capsula (nell’umido) è riciclabile al 100% per far bene all’umore ed essere smaltito con la massima praticita’. E gli sforzi di anticipare i tempi in un’ottica di eco-sostenibilita’ da parte di Vergnano sono stati premiati dai consumatori che hanno eletto Èspresso 1882 compostabile Prodotto dell’Anno 2016 rafforzando la stretta relazione tra azienda e mercato.

funexp-fondatoriMa cosa succede nei bar una volta bevuti i nostri caffè quotidiani? Qui ci vengono in aiuto Antonio e Vincenzo, i fondatori di Funghi Espresso, startup agricola che coltiva funghi freschi in modo sostenibile e naturale, utilizzando il fondo di caffè proveniente dai bar come substrato per la coltivazione. Funghi Espresso è ispirata alla Blue Economy (teoria sviluppata dall’economista Gunter Pauli), dove gli scarti di un ciclo produttivo sono riutilizzati in altri cicli produttivi, con effetto a “cascata” in grado di generare nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro. Nel sistema Funghi Espresso non esistono rifiuti ma risorse perchè il substrato, una volta finita la coltivazione, diventa un ottimo concime organico per l’agricoltura, chiudendo così il ciclo del caffè. Non a caso Funghi Espresso nasce a Capannori (provincia di Lucca), comune in cui Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero e vincitore Premio Goldman Prize 2013, apre il caso studio sul riutilizzo del fondo di caffè in agricoltura.

E afunhiespressonche in questo caso i riconoscimenti non mancano, nel 2014 Funghi Espresso viene premiata “Miglior progetto di qualità” all’interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino nonchè come migliore buona pratica, nell’ambito del concorso di idee, “Call for ideas Toscana” promossa dalla Regione Toscana in relazione al tema Expo 2015, dove è stata presente con uno stand (in foto). L’attenzione di Antonio e Vincenzo è rivolta anche all’estetica dei prodotti (i funghi rosa o dal contorno giallo, per esempio) e al packaging (ovviamente in cartone riciclato e riciclabile). Se volete vedere i kit, fantastici per insegnare ai bambini il ciclo di produzione dei funghi, oppure per assaggiarli, passate nella casa arredata e decorata con mobili e complementi autoprodotti dei designer di Source Self-made Design durante il Salone del Mobile 2016 di Milano (via Burlamacchi, 6 zona Porta Romana da martedì 12 a domenica 17 aprile). E adesso possiamo goderci il nostro caffè made-in-Italy sapendo che dalla produzione allo smaltimento rispetta interamente la nostra salute e la natura circostante.

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