Castello di Miramare a Trieste

WP_20151025_016Domenica mattina: ci svegliamo presto, facciamo colazione, paghiamo il B&B e decidiamo di andare presto al Castello di Miramare, verso il rientro a casa. Arriviamo talmente presto che la biglietteria è ancora chiusa quindi decidiamo di fare prima un giro intorno al bellissimo Castello, che si staglia bianco in mezzo al mare e da cui si può godere dal bianco della pietra usata per la costruzione del panorama della costa istriana e di Trieste a tutto sfondo. Per evitare la coda alla biglietteria, abbiamo prima fatto una bella passeggiata nel parco intenti a raccogliere le foglie di leccio e quelle rossissime di acero (servono a Franci per l’ora di scienze a scuola). L’Arciduca ha contribuito alla realizzazione del parco stesso, oltre che del Castello, mandando piante esotiche anche dal Messico dove trovò la morte.

Arriviamo al Castelletto, che Massimiliano d’Asburgo abitava negli anni in cui WP_20151025_020il Castello era in costruzione adibita ad Oasi Marina del WWF. Facciamo il biglietto d’ingresso (2,50€ gli adulti e 2,00€ i bambini), ci togliamo le scarpe e, con un foglio pieno di pesci, conchiglie, molluschi e vegetazione marina alla mano, andiamo in giro nei vari ambienti a trovarle e segnarle. Facciamo merenda nella caffetteria interna e entriamo nel Castello per visitarlo (costo del biglietto 8€ solo gli adulti). Al piano terreno ci sono le sale, private di Massimiliano e Carlotta (le cui iniziali creano un bellissimo WP_20151025_026logo riportato sui damaschi usati come carta da parati). Al secondo piano ci sono le sale ‘istituzionali’ e gli ambienti con essenziali mobili di modernariato che furono abitati il secolo successivo dagli anticonvenzionali duca Amedeo d’Aosta e famiglia, amatissimi a Trieste perchè mandavano le bimbe alla scuola pubblica ed erano pienamente immersi nella società comune.

Massimiliano prese parte attiva nella realizzazione del Castello che scelse perchè innamorato della natura del luogo tanto da sceglierlo dopo il matrimonio con Carlotta come sua residenza. Commissionò il progetto all’architetto Carl Junker con cui si confrontò continuamente, come dimostrano i disegni esposti nel Castello e mentre potè fruire soltanto delle stanze private mentre morì in Messico prima che fosse ultimata la sala del trono. Gli ambienti del piano inferiore riservati alla coppia nelle sue attività quotidiane sono arredati con gusto (c’è anche la sala giapponese e quella cinese) e adibiti alla lettura (7000 volumi e le statue di 4 poeti nella biblioteca di Massimiliano) e alla WP_20151025_025musica (il pianoforte di Carlotta). In ogni stanza la stoffa da parati riporta le iniziali della dinastia con ananas e corone e originale è la camera realizzata come la fregata Novara (soffitti ribassati come se si fosse in una nave).

Al piano superiore interessanti sono gli ambienti abitati dalla famiglia del duca d’Aosta che abiterà il castello ‘svecchiandolo’ non solo negli arredi (davvero interessanti e funzionali in stile razionalista in cui l’estetica si accompagna alla massima praticità) ma anche dotandolo di ascensori, impianti idraulico ed elettrico nonchè linea telefonica. Nelle sale istituzionali fanno bella vista imponenti arazzi e ritratti di famiglia (tra cui l’incontro tra Sissi e Carlotta e la partenza di Massimiliano per il Messico).

Durante la nostra visita c’era la mostra del pittore paesaggista Ippolito Caffi dal titolo “Dipinti di viaggio tra l’Italia e l’Oriente” che illustra alcune città tra cui Venezia, Roma e Napoli oltre che località orientali, particolamente affascinanti all’epoca di Massimiliano. Nella sezione Eventi del sito del Castello di Miramare ci sono news sulle iniziative in essere tra cui convegni e laboratori per bambini legati alle mostre e al castello stesso.

Leggi Trieste in un weekend (qui il post) e in questo post il menu carsolino da Sardoc (domenica a pranzo).