Digital Detox per vivere le proprie emozioni

Lo ammetto: sono smartphone addicted. Ci sono talmente tante applicazioni, social, notifiche, giochi, messaggi che è molto difficile staccarsi persino per un’ora dal proprio telefonino. C’è da leggere la posta elettronica, i messaggi urgenti del gruppo Whatsapp delle mamme della scuola del bimbo, ci sono i Pokemon da catturare, i livelli di Candy Crush da superare. Specialmente se abbiamo trasformato il web e i social nel nostro strumento di lavoro, diventa davvero difficile smettere di controllare i commenti su Facebook, le condivisioni di Twitter, i cuoricini di Instragram ai nostri nuovi post.

Però staccarsi dal proprio telefonino è necessario e salutare per disinnescare il circolo vizioso che ci LBZ-frame_ragazzi_parcoporta a connetterci sempre di più per paura di perderci qualcosa (negli USA hanno coniato l’acronimo FOMO – Fear Of Missing Of). Spesso, infatti, per l’ansia di fotografarci, registrarci, postarci non viviamo appieno i momenti di cui è fatta la vita vera. E aumentano le dipendenze da smartphone, delle vere e proprie malattie tecnologiche da cui liberarsi per evitare che, per postare la nostra ultima foto, ci perdiamo emozioni reali. Con effetti negativi anche sul fisico, comuni tra i digital addicted, tra cui l’infiammazione del tunnel carpale, l’insonnia, la sindrome della vibrazione fantasma e il collo da SMS.

Le persone che risultano digital addicted possono andare incontro all’artiglio dell’sms (Text Claw), ovvero a un’infiammazione dei tendini e del tunnel carpale; possono soffrire di insonnia (perché le luci LCD degli strumenti digitali sopprimono la produzione naturale di melatonina fino al 22%); possono avere la sindrome della vibrazione fantasma, ossia l’errata sensazione che il proprio smartphone stia squillando e, infine, il collo da sms, ovvero una postura leggermente curvata in avanti per via del continuo mettersi lì a leggere lo smartphone».

LBZ-pubblico-smartphoneEcco qualche trucco per disintossicarsi dal proprio smartphone, una volta capito che si sta esagerando (e si può monitorare il tempo speso installando app come Moment per iPhone e iPad o Rescue Time):

  1. Definire delle regole a cui attenersi e degli obiettivi da raggiungere. Per esempio non connettersi dall’ora di cena in avanti, non stare al cellulare in presenza dei figli, ecc. Per aiutarvi, create delle ‘free zone’ in casa dove non è ammessa la tecnologia a nessun membro della famiglia (p.e. in camera da letto, in cucina, ecc). Mai poggiare il cellulare a tavola!
  2. Prevedete attività,  meglio se all’aria aperta, per allontanarvi da Internet (corsi di cucina, piscina, teatro, ecc.) pianificando dei momenti no-tech fissi per qualche ora a settimana. Evitare lo smartphone nei weekend. Recuperate il vecchio orologio da polso e la comune sveglia per non passare dal controllo dell’ora a quello di messaggi e notifiche. Mai controllare la posta la mattina ancora a letto!
  3. Quando viene un dubbio o una curiosità, invece di Googlare da smartphone, prendere appunti su carta per posticipare la ricerca. Prima di addormentarsi, annotare sul taccuino messo sul comodino (MAI metterci il cellulare) tre avvenimenti memorabili per i quali essere felici evitando di prendere in mano lo smartphone.LBZ-platea
  4. Allungate gli intervalli di controllo della posta elettronica a scadenze fisse (p.e. alle 9.00, 13.00 e 16.00) dividendo i messaggi in quelli a cui rispondere, diversificando la priorità, e quelli da ignorare. Stabilite e rispettate gli orari di lavoro in cui connettersi agli account professionali ed evitando di farlo durante il tempo libero e viceversa, non sbirciare i social in ufficio, per non generare inutili perdite di tempo e relativo stress.
  5. Non interrompere una conversazione per controllare le notifiche dello smartphone. E’ veramente maleducato!

Consigli da 1 a 4 presi da questa pagina di D di Repubblica, i MAI e il consiglio 5 insieme agli effetti collaterali fisici dati dalla smartphone addiction su questo articolo di Alessio Carciofi, autore di Digital Detox: Il modo più facile per ritrovare l’equilibrio per Vanity Fair.

L’ultimo consiglio è la semplice considerazione di tutto quello che ci si perde trascorrendo ore attaccati al proprio telefonino invece di chiacchierare con gli amici e con i familiari facendo capire l’affetto e l’amore con uno sguardo e un abbraccio, invece che tramite un messaggio in chat (anche se sono nella stanza accanto). In vacanza cerco sempre località in cui la rete non prende e prive di wifi in modo da essere costretta a staccare la spina per almeno 7 giorni durante la settimana bianca o in riva al mare. In questo modo posso ricaricare le batterie, una volta scaricate quelle del mio smartphone 🙂

La stessa cosa succede nell’emozionante video “Con i tuoi occhi” cortometraggio realizzato dal regista Giuseppe Capotondi per Wind e Ogilvy&Mather in cui la sorella teen-ager finalmente abbassa il telefonino per dare coraggio alla sorellina durante il saggio di danza. Facciamolo anche noi!

Buzzoole