La Ferie delle Messi di San Gimignano

Ho conosciuto Tina Fasulo in IED Firenze a un workshop organizzato per promuovere il corso Ecommerce. Tina lavora nei sistemi informativi dell’Università di Firenze e nel tempo libero fotografa e pubblica le tue foto su Instagram sia con l’account @blackcat83. Nel post ci racconta la Ferie delle Messi, una manifestazione storica di questa affascinante località toscana e ci invita a raggiungerla nel fine settimana.

Storia dei Cavalieri di Santa Fina

L’associazione “I Cavalieri di Santa Fina” nasce nel 1993 per rievocare gli antichi avvenimenti della storia medievale di San Gimignano. Il suo nome onora Fina dei Ciardi, fanciulla morta in odore di santità il 12 marzo 1253 e diventata compatrona di San Gimignano, insieme all’omonimo santo.

I Cavalieri, con i propri figuranti e gruppi, partecipano agli avvenimenti ufficiali della città, in particolare alla celebrazione della festa della Santa il 12 marzo di ogni anno e rievocano con cadenza annuale le tradizionali “Ferie Messium” (Ferie delle Messi), stabilite con rubriche statutarie dal titolo “De Ferriis Ponendis” del 1255 (II,29) e del 1314 (II, 11). La popolazione celebrava l’abbondanza dei raccolti (le messi) con canti, balli, giochi e combattimenti tra campioni a cavallo armati di bastone (giostra dei bastoni).

La Ferie delle Messi

I Cavalieri di Santa Fina istituiscono la Ferie delle Messi per la prima volta nell’ottobre del 1994, ma dall’anno successivo la ricorrenza si sposta sul terzo weekend di giugno. La festa, organizzata insieme al Comune di San Gimignano, quest’anno è programmata nei giorni 15-16-17 giugno 2018 ed è iscritta all’elenco regionale delle rievocazioni storiche della Regione Toscana.

La struttura della festa ruota attorno a elementi invarianti: il Corteo delle Messi, dove i colori, oggetti, personaggi esprimono simbolicamente il rapporto tra terra e fertilità; il rituale della benedizione dei cavalli delle quattro contrade; la Giostra dei Bastoni; il gioco del tiro alla fune e gara della treccia, il mercato medievale.

Il venerdì costituisce l’ouverture della manifestazione con lo spettacolo di arti medievali a cura dei gruppi storici dei Cavalieri di Santa Fina: Medioevo in Danza eTamburi Chiarine e Bandiere di San Gimignano, a cui si aggiungono gli ospiti della Fanfarenzug di Meersburg, città tedesca gemellata con San Gimignano.

Il sabato mattina il paese si sveglia con i colori e i suoni del gruppo dei Tamburi, Chiarine e Bandiere di San Gimignano, che conducono il pubblico curioso verso la Rocca di Montestaffoli. Qui i visitatori trovano ristoro nella taverna allestita dai figuranti delle contrade e intrattenersi con le esibizioni dei gruppi dell’associazione, tra cui gli Arcieri di Castelvecchio.

Il sabato pomeriggio il popolo delle quattro Contrade San Giovanni, Piazza, Castello, San Matteo si presenta al pubblico sulle gradinate del Duomo, mentre sulle scale del Palazzo Comunale si dispongono i Dignitari del Comune, tutti in attesa dell’arrivo dei cavalieri e cavalli che si sfideranno nella Giostra dei Bastoni della domenica.

Subito dopo, si disputano le prime due gare tra le contrade: gli uomini si sfidano nel tiro alla fune, mentre le giovani nobildonne si confrontano nella gara della treccia.

Il sabato sera Piazza del Duomo accoglie i gruppi dell’associazione e l’Associazione Arteare per le esibizioni dal vivo.

La domenica mattina in piazza del Duomo si svolge il Rito della Purificazione, nel quale il ministro di Dio benedice i cavalli e il pubblico, seguito dal saluto del Podestà alle contrade e al popolo. L’abito del Podestà è fedelmente ispirato alla figura del Podestà nella Maestà di Lippo Memmi (1317), affresco della Sala di Dante del Palazzo Comunale di San Gimignano.

Il pomeriggio le vie del paese si aprono al passaggio del Corteo delle Messi, una sfilata composta da circa 500 figuranti delle quattro contrade, che impersonano le famiglie nobili e potenti di fine 1200. Si distingue tra la folla la protagonista femminile Flora, la Regina della Primavera, celebrata su un carro colmo di spighe di grano, trainato da due buoi.

Il Corteo raggiunge la Rocca di Montestaffoli per assistere alla Giostra dei Bastoni, scontro finale tra i cavalieri delle Contrade. La gara a cavallo si svolge a turni di due cavalieri alla volta, armati di bastone: il primo che termina il tracciato colpendo l’elmo fisato su un bastone si aggiudica la vittoria. La contrada vincitrice è celebrata in una parata dalla Rocca alla Piazza del Duomo, dove il Podestà la premia davanti al pubblico con la Spada d’Oro e il Drappellone, un lungo telo dipinto che raffigura Santa Fina.

La manifestazione arricchisce la scenografia medievale naturale di San Gimignano con esposizioni, mercati e attività interattive per offrire un’esperienza immersiva al visitatore. Questi può incontrare coppie di nobili, popolani e armati di fine 1200/inizio 1300, farsi trasportare dalle danzatrici in una “farandola”, ballo di cui troviamo testimonianza nell’”Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo” (Ambrogio Lorenzetti, 1338-1339, Palazzo Pubblico di Siena), ristorarsi tra le mura del Cassero della Rocca, assaporando sapori toscani nella Taverna, ammirare gli antichi mestieri dei vasai, pellicciai, falegnami, mugnai; acquistare un monile nel mercato medievale oppure meravigliarsi con le macchine da guerra esposte e provare a tirare con l’arco storico, seguito da esperti tiratori.

La manifestazione è a ingresso libero.

Per conoscere più da vicino i gruppi dell’associazione, i Cavalieri di Santa Fina organizzano il Preludium Ferie Messium, una festa medievale minore nel Cassero della Rocca di Montestaffoli, programmata nei giorni 9-10 giugno 2018, occasione in cui sarà svelato anche il Drappellone.

Tina ricorda ai partecipanti che la manifestazione avrà anche il challenge Instagram “Non chiamatela Fiera”, perchè da 24 anni molti confondono Ferie con Fiera, in collaborazione col progetto di Tina @ShareYourSangi e di @igerssiena.