La creatività di Giorgia e del brand SmåtSmåt

Sono in contatto con Giorgia Capoccia di SmåtSmåt dagli anni in cui era uno dei miei Maker preferiti del marketplace MakeTank, la startup innovativa che avevo co-fondato (sul blog la sua intervista datata 2014). I suoi gioielli stampati 3D, originali e al giusto prezzo, mi piacevano tantissimo. Proprio come ora apprezzo le sue gonnellone realizzate con stoffe africane e la sua creatività nell’utilizzo anche degli scarti di lavorazione per creare pezzi unici. 

Chi è Giorgia e come nasce SmåtSmåt?

Che domanda impegnativa! Non mi dilungo e passo alla versione breve della storia: sono Giorgia, ho più di trent’anni e meno di quaranta, e c’ho la doppia vita. Mi occupo di video professionalmente da più di dieci anni e da qualche anno ho deciso di dare spazio anche ad altre mie passioni dando loro una casa che si chiama SmåtSmåt.

Sinceramente fatico a dare una definizione di SmåtSmåt. Nella mia testa è un contenitore creativo ancora in evoluzione. Nasce con una piccola produzione di accessori in stampa 3d – forse quella storia la conosci ahah – sintesi degli interessi miei e del mio compagno. In un periodo di crisi personale abbastanza importante decido di riprendere in mano una vecchia passione, l’abbigliamento, e mi metto alla macchina per cucire: prima per me, poi prende vita una piccola autoproduzione che col tempo è diventata il cuore di SmåtSmåt.

SmåtSmåt si è evoluto e si evolve coi suoi tempi 🙂 andando in parallelo con la mia attività nel video, per forza di cose, è una realtà piccola dove cerco di compensare il poco con il buono. Diciamo che però ora è arrivato il momento di un nuovo passo in avanti e ci sto lavorando. SmåtSmåt  è un progetto a lungo termine, non ho fretta, ma crescerà.

Cosa caratterizza i materiali e i capi SmåtSmåt?

Che sono belli! Ah ah! Scusa, cuore di mamma!! La mia è una produzione piccola che punta a non ripetersi, a variare nella continuità. Sono capi realizzati principalmente con tessuti africani e olandesi: mi sono avvicinata a loro alcuni anni fa attirata dalla loro bellezza, utilizzandoli ho imparato a conoscerli e ho capito che raccontano un mondo, sono tessuti che parlano e forse è questo che mi attira verso di loro più di tutto. Attraverso di loro ho imparato ad amare i colori e le fantasie e a non averne paura. Da qualche tempo sento il bisogno di ampliare il mio discorso inglobando nella mia produzione anche altre cose che amo ma di una cosa posso essere sicura, che non abbandonerò mai questi tessuti.

 

Per fortuna, nonostante i miei limiti, i riscontri sono positivi. La cosa che mi rende felice è che l’apprezzamento arriva anche nei confronti di pezzi meno “di moda” come ad esempio una piccolissima serie di borse che ho realizzato ultimamente con le rimanenze di lavorazione delle gonne. Un piccolo progetto al quale tengo molto, un mio modo personale per limitare nei fatti lo spreco dei materiali e dare una nuova occasione a qualcosa destinato altrimenti a finire nella spazzatura. Lavoro principalmente col cotone che è un materiale molto dispendioso dal punto di vista delle energie necessarie per la sua produzione: meno ne spreco e più sono felice.

Un altro riscontro che ho ottenuto è del tutto personale: con SmåtSmåt, in un certo senso, sono cresciuta anche io e cambiata, secondo me in meglio!

Per il futuro, diciamo che ci sono novità. Non immediate, ma ci sono. Vi lascio col brivido della suspance ahah!

Perciò siamo piacevolmente costretti a seguire Giorgia su Instagram (qui l’account) o tramite una una newsletter (anzi, niùsletter, come dice lei) mensile dove non parla solo dei nuovi prodotti (qui il suo ecommerce) ma suggerisce libri, mostre, cose che piacciono a lei (e per la proprietà transitiva dell’amicizia anche a noi). Se vuoi iscriverti, clicca qui. Grazie Giorgia! Ti adoravo nel 2014 e continuo ad adorarti 4 anni dopo!