Macerata e dintorni weekend di scoperte

1604-Macerata1Sono stata invitata a parlare all’Universita’ di Macerata dall’associazione culturale PepeLab che gia’ mi aveva invitata ad Ancona qualche anno fa con un panel di tutto rispetto e centinaia di studenti universitari presenti. Lo speech è inserito all’interno di una tavola rotonda prevista di venerdì pomeriggio e, dato che arrivare a Macerata non è impresa semplice (tre cambi di treno da Firenze), che è previsto solo il rimborso spese e che comunque Macerata è una citta’ che non conosco, circondata da meravigliosi borghi (tra quelli più belli d’Italia – qui il sito con tutti gli incantevoli Borghi più belli d’Italia) e che Fabio aveva espresso il desiderio di trasformare le mie trasferte in weekend di gite, gli chiedo se ha voglia di passare due giorni nelle Marche. Un po’ perplesso, risponde di si e parte la macchina organizzativa dei viaggi in famiglia.
Confermo la mia presenza al dibattito del venerdì pomeriggio ma decido di arrivare il giorno prima in treno, prendendo i famosi tre treni (Firenze-Bologna, Bologna-Ancona e Ancona-Macerata) e dormendo a Macerata in una singola con colazione prenotata dall’associazione Ancona dal trenoa 7 minuti dal luogo del dibattito. Ma, soprattutto, chiedo di poter partecipare il venerdì mattina al workshop Lego Serious Play, una metodologia basata sui celeberrimi mattoncini di cui Franci è impallinato, usata per risolvere problemi complessi (vedi qui). Per il resto del weekend, invece, dopo attenta lettura di blog (tra cui si è rivelato fondamentale Viaggi e Sorrisi dell’autoctona Marta Mancini) e recensioni TripAdvisor (impossibile bypassarle), decido di prenotare in un paese a circa 12 km da Macerata nella locanda Le Logge al centro di Urbisaglia, dove prenotiamo anche la cena del sabato sera.

Giovedì 7 aprile

Parto giovedì alle 14.30 da Firenze Santa Maria Novella, arrivo 35 minuti dopo a Bologna dove mi attende il treno per Ancona dopo circa mezz’ora. Dopo un’ora e mezza (in cui sistemo la mia presentazione) arrivo e cambio per Macerata passando dal panorama – a me stranoto – del litorale di Ancona con rotaie (per decenni ha accompagnato i miei ritorni da Torino – quando ero all’Universita’ – e da Milano – master e lavoro) a quello delle dolci colline marchigiane che ha inizio con Loreto. Scendo a Macerata e mi faccio una discreta salitona per il centro storico: arrivo alla porta accanto allo Sferisterio (strana parola mai sentita che identifica l’arena usata per giocare alla palla col bracciale, recentemente restaurato e adibito a location per opere liriche e concerti, data la perfetta acustica), la oltrepasso e, sul lato destro della piazza, imbocco vicolo Sferisterio in cui è situato l’Hotel Arena. 1604-DuomoEntro in camera e mi rilasso un po’ chiedendo prima il wifi (non prende la rete e neanche il telefono!) in un albergo che dimostra i suoi decenni, ma la pulizia della camera e del bagno sono perfette e le lenzuola profumano di bucato! Esco per una passeggiata, abbastanza tranquilla di girare da sola in una citta’ che non conosco (ma non mi vengono in mente episodi criminali – furti, stupri o simili – avvenuti a Macerata). Salgo in uno dei vicolini a caso che circondano l’albergo e arrivo in via Don Minzoni, una strada con tanti edifici storici adibiti ad aule e locali universitari. Tra l’altro non sapevo dell’antica tradizione dell’Universita’ di Macerata fondata addirittura nel 1.290!

Arrivo al Duomo di Macerata (Cattedrale con facciata incompiuta e un campanile del 1.500) con la statua di Matteo Ricci, religioso – matematico – cartografo – sinologo maceratese morto in Cina nel 1610, unico italiano inserito tra le 1.000 personalita’ più importanti della Cina, in cui ha vissuto ai tempi della dinastia Ming, tra i maggiori missionari di quella terra. Nella stessa piazza osservo la Basilica Santa Maria della Misericordia, antica cappella votiva eretta in un sol giorno attorno all’affresco della Madonna della Misericordia presente sul muro dell’orto del Vescovo, per allontanare la peste nel 1447 poi ricostruita nel Settecento su progetto del Vanvitelli. Con un cielo blu che più blu non si può), arrivo in piazza della Liberta’, il cuore della citta’ con edifici pubblici e monumentali quali la Chiesa di San Paolo, il teatro Lauro Rossi, la Loggia dei Mercati, il Palazzo della Prefettura e l’affascinante Orologio Planetario, restaurato da poco e riposizionato dopo oltre 130 anni, il 18 aprile 2015 (un anno fa), sulla facciata della Torre Civica di Macerata. Leggo dal sito del Museo Galileo che ha supervisionato il restauro “Una macchina di straordinaria complessità governa le diverse funzioni dell’orologio: l’azionamento del carillon; i colpi che scandiscono le ore; l’uccello che fa suonare la piccola campana colpendola col becco; la giostra con l’angelo e i Re Magi; l’avanzamento della lancetta nel quadrante orario; i movimenti dei dischi dei corpi celesti e del Drago. Lo splendido quadrante policromo, oltre a indicare le ore, mostra i moti apparenti della volta celeste, del Sole e della Luna e i circuiti dei cinque pianeti conosciuti al tempo nel quale i fratelli Ranieri portarono a termine la loro impresa. Quest’ultima funzione fa di questo dispositivo un esemplare unico tra gli orologi da torre rinascimentali.”

Tanti sono in piazza della Liberta’ e nelle due vie che da lì partono e si diramano, i baretti e i localini affollati (è periodo di lauree e ci sono neo-dottori con loro parenti e amici).EnotecaMaceratese Proseguo prima in corso della Repubblica, una via piena di librerie, pizzerie, gelaterie, negozi vari molto carini e, davanti alla Civica Enoteca Maceratese “In vino veritas” aperta dalla Camera di Commercio (foto dal sito) incontro Paolo del FabLab Tolentino (Creaticity) che ha assistito a una lezione sul web marketing all’Universita’ e mi offre un vinello bianco marchigiano: slurp! Non sapeva nulla del dibattito PepeLab del giorno dopo per cui lo invito insieme alla sua amica (segretamente innamorata di Simone Sbarbati di FrizziFrizzi un altro relatore). Proseguo per la parallela via Gramsci con tanti altri localini, ma trovo che cenare seduti da soli sia piuttosto triste per cui opto per una pizza al taglio seguita da un gelato Babbi nel corso (ricordandomi del progetto Ecommerce di Enrica). Torno in albergo e… altro che lavorare: sprofondo in sonno nel silenzio totale e senza bambini molesti (ie Franci) sino alla mattina dopo (qui il resoconto della giornata)! Non prima di aver mandato qualche foto via Whatsapp a Fabio per rassicurarlo del fatto che Macerata è una citta’ molto carina (al contrario di come si era rivelata Ancona a suo tempo).