Natale agli Uffizi di Firenze sommersi dalla bellezza

Domenica pomeriggio con mia grande emozione ho partecipato al laboratorio “Natale al Museo” per bambini delle scuole elementari che si è tenuto in uno dei Musei più famosi e prestigiosi del mondo: gli Uffizi di Firenze. Con grande emozione sono entrata dopo parecchi decenni agli Uffizi (credo di esserci stata in gita scolastica a 18 anni… non specifichiamo quanti decenni fa 🙂 dalla Porta 3, quella per i gruppi prenotati. L’oggetto del laboratorio era quello di cercare “La Storia più bella” ossia “Il racconto di Natale nei dipinti della Galleria degli Uffizi” dall’Annunciazione all’Adorazione dei Magi. Sono stati selezionati alcuni capolavori davanti ai quali sono state raccontante le storie raffigurate con note storiche del pittore e dello ‘sponsor’ che aveva commissionato l’opera. Alla fine è stato consegnato ai bambini un utile libretto con le principali informazioni sui dipinti selezionati (che sto usando adesso come guida per stendere questo post).Natale (5)

Abbiamo iniziato con l'”Annunciazione” che: “… fu dipinta intorno al 1333 da Simone Martini e il cognato Lippo Memmi per l’altare di Sant’Ansano nel Duomo di Siena… ” (il dipinto è firmato in latino in basso “SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMI DE SENIS ME PINXERVNT ANNO DOMINI MCCCXXXIII”) leggo da questa pagina del sito degli Uffizi. E ancora: “L’opera viene considerata un assoluto capolavoro e uno dei massimi esempi della pittura gotica senese, caratterizzata dalla straordinaria raffinatezza della linea e del colore. L’Arcangelo è appena atterrato davanti alla Vergine come dimostrano le ali ancora spiegate e il mantello ancora svolazzante. La scena è quasi teatrale, come sottolinea il fumetto con il saluto dell’angelo. La Vergine si ritrae quasi sorpresa e spaventata dall’improvvisa apparizione. Questo suo movimento, così pudico ed elegante, contribuisce all’effetto di estrema raffinatezza dell’opera.” Una stranezza: di solito l’angelo regge un mazzo di gigli ma poichè i pittori erano senesi e il giglio è il simbolo di Firenze l’hanno posto in un vaso e hanno messo in mano all’angelo un ramoscello di ulivo 🙂 Qui l’audio guida, per saperne di più.

INatalel secondo quadro è lo sfarzoso “Adorazione dei Magi” realizzato da Gentile da Fabriano, tra i maggiori rappresentanti dello stile Gotico Internazionale, detta anche Pala Strozzi perchè fu dipinta nel 1423 su commissione del ricchissimo banchiere e intellettuale Palla Strozzi per la cappella di famiglia nella Chiesa di Santa Trinita. Da questa pagina del sito degli Uffizi leggo che: “Il tema dell’adorazione dei magi era molto diffuso in quel periodo storico ed era un pretesto da parte dei ricchi committenti per alludere alla propria agiatezza economica e superiorità culturale. Il corteo dei magi occupa tutta la scena ed è uno sfoggio di abiti sontuosi, dettagli minuziosamente descritti e un forte uso dell’oro. Dietro i tre Re magi si può riconoscere il ritratto del committente Palla Strozzi nell’uomo con il falcone.” e la guida ci ha detto che il ragazzo affianco con le gote rosse era il suo figliolo. Per gli appassionati di storia dell’arte, segnalo questo post in inglese scritto dall’esperta (e amica) Alexandra Korey con ulteriori dettagli e un altro dipinto sul tema che risulta essere tra i suoi preferiti in assoluto!Natale (4)

Il terzo dipinto era appeso nella sala del pittore fiorentino Sandro Botticelli e, lo ammetto, ho provato un’enorme emozione trovandomi alla mia destra la sua “Venere” e alla mia sinistra la “Primavera”, due celeberrimi capolavori dell’artista (posso capire chi viene colpito dalla Sindrome di Stendhal) di cui parleremo in un successivo post. Concentriamoci sulla sua “Adorazione dei Magi” realizzato nel 1475 da Botticelli, tra i maggiori rappresentanti del Rinascimento che vede Firenze come capitale italiana grazie alla famiglia de’ Medici. Il dipinto gli fu commissionato dal banchiere Gaspare di Zanobi del Lama, amico dei Medici, per la propria cappella nella chiesa di Santa Maria Novella. L’interpretazione del soggetto, ricorrente nel periodo, è innovativa perchè raffigura personaggi reali, appartenenti al mondo politico fiorentino tra cui alcuni componenti della famiglia de’ Medici (i Tre Magi inginocchiati che sarebbero Cosimo il Vecchio con i figli Piero e Giovanni. Nel dipinto si distinguono chiaramente Lorenzo il Magnifico e anche l’autoritratto del pittore stesso che guarda verso di noi vestito di giallo dalla destra del dipinto mentre il committente è il signore col dito puntato (per mettere le cose in chiaro: sono stato io a pagare l’opera!). Su questa pagina di OVO c’è un video che spiega il dipinto con tanti dettagli sulla storia e sulla tecnica.

Natale (3)Il successivo dipinto, “Adorazione dei pastori” noto come Trittico Portinari di Hugo van der Goes, ha un’atmosfera un po’ triste. E’ stato realizzato nel 1477-1478 a Bruges per raggiungere Pisa dopo anni di rocambolesco viaggio (all’epoca non era facile…) su commissione del banchiere Tommaso Portinari (ecco perchè si piega al lati – anch’essi affrescati – per ridurne il volume durante il viaggio). L’opera fiamminga costituì uno shock per gli artisti toscani con le sue caratteristiche mai viste in un’opera di così grandi dimensioni. Gesù è rappresentato come “luce del mondo” e illumina Maria, San Giuseppe e i tre pastori che lo circondano insieme ai 15 angeli che lo attorniano. La famiglia Portinari è rappresentata al completo nei pannelli laterali: gli uomini (Tommaso con i figli e i santi protettori) a sinistra e le donne (Maria Baroncelli con la figlia e le sante protettrici – una calpesta il diavolo) a destra. Sullo sfondo sono raffigurate la Fuga in Egitto e il viaggio dei Magi verso Betlemme. Se volete ascoltare l’audio, vi rimando su questa pagina di Izi Travel, azienda olandese (per rimanere in loco 🙂 e qui trovate tutte le audioguide che riguardano le opere degli Uffizi di Firenze.Natale (2)

Passiamo all'”Adorazione dei Magi Tornabuoni” realizzata da Domenico Ghirlandaio nel 1487 per la dimora privata dei Tornabuoni (come si evince dalla forma tonda, non ammessa nelle chiese) ispirato dagli stessi soggetti del Botticelli e di Leonardo da Vinci nella composizione del dipinto (in una capanna con bue e asinello sotto delle rovine) e nella collocazione dei personaggi: Maria, Gesù, più defilato San Giuseppe e i Tre Magi di tutte le fasce d’età (vecchiaia, maturità, gioventù). Leggo da wikipedia: “A sinistra si dispiega una parte del corteo con un servitore di colore che sta togliendo la corona al giovane Magio e due nobiluomini, forse contemporanei di Ghirlandaio, abbigliati con cura. … A destra invece si vedono due nobiluomini inginocchiati puntualmente individuati nei tratti fisiognomici, in tutta probabilità i committenti dell’opera.” In primo piano la data, una borraccia e un sacco di tela. … Natale (6)Sulla montagna a destra, in lontananza un angelo sta dando l’annuncio ai pastori. Infine al centro si apre un piacevole paesaggio con un porto affacciato sul mare e montagne che sfumano delicatamente in lontananza per effetto della foschia.”

Da soli siamo andati a cercare l’ultimo dipinto nella sala del Tiziano ossia l'”Adorazione dei pastori” ad opera di Lorenzo di Credi realizzata nel 1510. L’ho già detto e lo ripeto: iscrivere Francesco a questi laboratori è per me un’ottima scusa per entrare (o rientrare) in Musei e Monumenti meravigliosi che richiederebbero un giorno intero (e per gli Uffizi anche più di un giorno) per visitarli con la necessaria calma. Cosa che mi riprometto di fare non appena mi sarà possibile perchè la vita va riempita di bellezza e a Firenze la bellezza non manca: che fortuna e privilegio poterci vivere! L’incontro fa parte dell’iniziativa Famiglie al Museo della sezione Didattica del Polo Museale Fiorentino di cui avevo già parlato qui