Laura Masi e la sua passione per la fotografia

Quando mi piacciono le persone che incontro, mi viene voglia di conoscerle meglio. E Laura Masi, autrice del blog Ruberry, mi piace molto! Alta ed elegante, autrice di splendide foto e di appassionanti viaggi e, allo stesso tempo, simpatica e disponibile nelle occasioni conviviali in cui ci incontriamo. Mi piace tanto che voglio presentarla anche a voi!

Chi è Laura Masi e di cosa parla nel blog Ruberry? 

Ciao a tutti! Mi chiamo Laura e mi piacciono i gattini! Sono originaria di Firenze, sebbene adesso viva parte della mia vita in America a Washington DC. Nella vita scatto foto e le condivido sui social, in molti mi definirebbero “influencer”, ma personalmente detesto questa parola. Mi vedo più come una persona che ispira, una cantastorie, una ragazza che ti prende per la mano e ti accompagna con un semplice click attraverso le bellezze del mondo.

Il mio blog Ruberry parla di viaggi a 360°, è un sito dove raccolgo le esperienze che vivo e dove consiglio i posti da vedere, dove andare a mangiare e dove cerco di raccontare tutte le emozioni che ho vissuto durante quel viaggio e condivido le informazioni che ho assimilato; nello stesso articolo si trovano cenni storici sul luogo e dove ho mangiato il miglior pasto in quella città. Anche il blog mi rispecchia appieno: ci sono un sacco di parole, un sacco di foto, un sacco di Laura!

Quali sono i principali errori dei fotografi alle prime armi?

Di errori in fotografia se ne possono fare tantissimi (in questa sezione del blog Ruberry, Laura dà alcuni preziosi consigli agli aspiranti Instagrammer ndr). Gli errori più comuni sono sbagliare la messa a fuoco, le foto mosse, usare troppo la modalità automatica e quindi il flash, credere che sia la macchina fotografica a fare la foto e quindi non usare abbastanza la nostra mente, porre poca attenzione alla luce, al contesto che ci sta intorno e fare le foto sempre da eretti.

Per sintetizzare: l’errore più comune è la fretta. Per fare una foto ci vogliono tempo e pazienza, e ve lo dice una persona che non inserisce mai “la pazienza” tra i suoi pregi. La fotografia, con qualunque mezzo la si faccia, dalla reflex allo smartphone, richiede pazienza e dedizione. Si deve insegnare a occhio e cervello a catturare le informazioni che ci arrivano dall’ambiente circostante, a elaborarle, raffigurarci idealmente la foto che vorremmo scattare. Poi occorre passare tutte queste informazioni alla macchina fotografica e realizzare la foto in base alle condizioni di luce e di ambiente che si trasformano in tempi di scatto, diaframma e iso. Ci vogliono molta pazienza, prove e dedizione.

Le macchine moderne ci aiutano moltissimo perché possiamo immediatamente vedere il risultato, senza costi di pellicola e sviluppo. Possiamo quindi applicarci, dedicare tempo e studio, sperimentare divertendoci. Io ancora oggi porto avanti i miei studi di fotografia, leggo nuovi manuali (uno dei più recenti è stato il Master of Photography del National Geographic), cerco su internet, vado a fare delle prove in città.  Comprare la macchina nuova il giorno prima di andare in vacanza e portarla con se è molto rischioso.

Il consiglio per fare belle foto nella sua semplicità è “fate attenzione a quello che state facendo”. La macchina fotografica siete voi, quella che avete in mano è solo un mezzo che non riuscirà mai a sostituire il vostro cuore, i vostri occhi e la vostra testa. Divertitevi fotografando.

In fotografia la tecnica di scatto è importante, ma lo è ancora di più il soggetto con una serie di “temi fotografici” particolarmente apprezzati su instagram rispetto ad altri. Ad esempio le foto particolarmente simmetriche, quelle che hanno dei riflessi spettacolari, le foto semplici senza troppi elementi al suo interno, quelle molto colorate ecc.

Quali sono i progetti fotografici più belli che hai seguito?

Devo essere sincera, la risposta è tutti. Non voglio peccare assolutamente di modestia, ma i progetti che faccio non sono casuali. O meglio, io dico molti “no”. Quando mi viene presentato un progetto che non è in linea con me, che non può portare spunti al mio pubblico, che non è fatto bene non lo accetto. Sono più i “no” dei “si “che dico. Quindi devo dire che non ci sono stati progetti non belli o stimolanti.

Tutti mi mettono alla prova, non è facile arrivare in un luogo e trovare subito il feeling, l’energia e il modo giusto di fotografalo. Non voglio peccare di presunzione: so che devo ancora migliorare molto nella fotografia, nel racconto e non tutte le foto mi vengono belle come vorrei. Ma meglio così, immagina che noia se fossi già perfetta e bravissima.

Sto imparando nell’ultimo periodo ad includermi di più nelle foto e questo per me è uno sforzo enorme perché sono poco a mio agio davanti all’obiettivo.

Anche le composizioni, gli on-the-table, flat lay, come vengono chiamati su instagram, mi mettono ancora sotto pressione. Luci e colori non sono facili da analizzare e poi non è facile creare la composizione da scattare. Ogni tanto vado a rivedere i miei vecchi lavori e noto che un pochino sono migliorata e questo mi riempie di orgoglio. Ipercritica come sono, la soddisfazione dura 3 secondi e poi vado subito a vedere cosa avrei potuto migliorare. (segue)

L’intervista a Laura Masi continua e affronterà il tema del viaggio (la trovi qui). Perchè Ruberry, come ci ha detto prima, è soprattutto un blog di viaggi che danno modo a Laura di esprimersi al massimo nell’arte della fotografia. Grazie per adesso a Laura e e a chi l’ha seguita fin qui.