Bambini oppositivi: come comportarsi

Bravo genitore si diventa, non si nasce. Specialmente se non intendiamo replicare il modello genitoriale vissuto da noi bambini. Per la prima volta mi rendo davvero conto dell’esigenza di smussare alcuni lati del mio carattere, per non avere impatto negativo sull’educazione e sulla crescita di mio figlio. Mio figlio, d’altro canto, col caratterino poco malleabile e anticonformista che si ritrova, non facilita la situazione.

Come identificare un bambino oppositivo

Franci è senza dubbio un bambino oppositivo verso il quale atteggiamenti duri, fatti di rimproveri e punizioni, non funzionano perchè lo portano a fare muro contro muro. Ha un suo caratterino deciso, buona memoria, intelligenza vivace ma è molto difficile da gestire, per il suo continuo atteggiamento di sfida e i suoi repentini scatti di aggressività. Ogni tanto mi sento incapace nel dargli un’educazione adeguata, quando vedo determinati comportamenti.

A scuola essendo permaloso reagisce nei confronti dei compagni che lo prendono in giro (magari per la sua statura) o che lo interrompono mentre racconta una barzelletta che non fa ridere. Le sue reazioni sono arrivate ad essere anche manesche, con pizzicotti, manate e calci, che in questo modo lo hanno isolato ancora di più dai suoi compagni (chi vuole sedersi accanto a un bambino violento e aggressivo?) rendendolo a catena ancora più frustrato e aggressivo.

A casa la sua parola preferita è “NO”, occorre sempre ripetere 10 volte le cose da fare (metti in ordine, lavati i denti, prepara la cartella, ecc.), tende a rispondere e a ribellarsi al volere degli adulti (genitori e, soprattutto, nonna) e sembra godere nel fare il contrario di quello che gli si chiede. Io, poi, ci tengo particolarmente all’ottimo rendimento scolastico (anche perchè è un bambino molto intelligente) e pretendo che porti a casa tutti e solo 10 a verifiche e interrogazioni.

Ci siamo accorti che i metodi punitivi con Franci non servono perchè creano in lui frustrazione generando ulteriore aggressività contro di sè e nei confronti degli altri. Quando prende un voto basso, non lo dice oppure racconta bugie perchè sa che non saremo contenti; così poi quando scopriamo che ci ha mentito ci alteriamo e lo puniamo più per il suo comportamento che per il voto. E si crea un circolo vizioso negativo che rende pesante l’atmosfera familiare.

Come comportarsi con un bambino oppositivo

Ho letto su NostroFiglio.it un interessante articolo della mia amica Marzia Rubega (qui il link) che fornisce alcune semplici regole dello psicopedagogista e formatore Stefano Rossi su come comportarsi con un bambino dal temperamento oppositivo (non affetto dal disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) che è una patologia vera e propria e necessita di una precisa diagnosi). Con questi bambini funziona essere gentili ma fermi allo stesso tempo e  lodarlo quando fa bene qualcosa, più che punirlo quando fa qualcosa che non deve.

  • Funzionano più le lodi delle punizioni

Il problema principale con il bambino oppositivo è che si attiva un circolo vizioso: l’adulto dà delle regole (i genitori a casa, le maestre a scuola, l’allenatore a calcio) e quando lui non riesce a rispettarle si sente ‘cattivo’, e si comporta male. Arriva quindi la punizione che trasforma la relazione tra adulto e bambino in “una prova di forza muscolare”, come la chiama Stefano Rossi, e rafforza nel bambino l’idea che tutti ce l’abbiano con lui e che per difendersi dovrà sempre essere il più forte. Occorre spezzare questo circolo vizioso valorizzando il bambino con un approccio empatico basato sull’autorevolezza (non sull’autorità), dando dei limiti necessari per la crescita essendo gentili e fermi allo stesso tempo.

  • Trascorrere tempo di qualità con lui

Un buon modo per prevenire e ‘ammorbidire’ gli atteggiamenti del bimbo oppositivo è passare ogni giorno del tempo di qualità con lui creando dei momenti speciali. Questo aiuta il bambino oppositivo a capire che l’adulto gli vuole bene e tiene a lui, anche quando e se si comporta male.

  • Lodare il bambino quando fa bene qualcosa

“Questo Lego difficilissimo ti è riuscito proprio bene”, “Sei proprio bravo a ballare” sono esempi di complimento, non generico ma legato ad un’attività concreta, che compensa i giudizi negativi che il bimbo oppositivo riceve e lo aiutano a riequilibrare la sua fragile autostima (qui un pezzo sul tema). Un altro stratagemma per valorizzare il bimbo è invitarlo a svolgere piccole azioni per le quali non potrà dire di no quali “Mi aiuti ad apparecchiare la tavola?” “Vieni con me in garage?” e che ogni tanto ubbidire crea un momento di relazione con l’adulto che ha bisogno di lui.

  • Impostare un’azione educativa coerente e costante nel tempo

Questo è il punto critico per nostro figlio per questo lo riporto pari pari: I genitori dovrebbero ignorare gli atteggiamenti lievemente oppositivi del figlio e intervenire solo verso quelli più forti. “Se l’adulto si irrigidisce per ogni cosa, alimenta il meccanismo della sfida”, spiega Rossi. Occorre decidere quali comportamenti sono inaccettabili e cosa invece è meno grave o tollerabile. Quando le trasgressioni sono lievi, per esempio, l’esperto consiglia di usare per esempio l’ironia. Nei casi gravi, invece, è meglio mostrarsi dispiaciuti più che arrabbiati per attivare l’empatia nel bimbo che prova lo stesso senso di dispiacere per l’adulto. Anche un buon approccio non assicura risultati immediati e può essere faticoso (e talvolta frustrante) per l’adulto. “Per modificare i comportamenti oppositivi ci vuole tempo, è indispensabile che l’azione educativa diventi una prassi quotidiana coerente e consolidata”

Stiamo sperimentando come diventare noi dei bravi genitori e lui un bravo bambino. E’ dura ma dobbiamo farcela: in primis per il suo bene e, non ultimo, per la serenità familiare!