San Vigilio di Marebbe in Val Badia visita guidata

Un’immersione di due ore nella cultura ladina di San Vigilio di Marebbe in Val Badia: la parrocchia di San Vigilio, la storia di Caterina Lanz, l’Auditorium e la rinomata scuola di musica, il parco del Fanes col centro visite e alternanza di edifici modernissimi (come il residence dei fratelli Mölgg) e storici (il B&B ristorante Plazores).

San Vigilio: immersione nella storia del paese

La visita guidata per il caratteristico paesino di San Vigilio di Marebbe, situato in Val Badia, parte davanti all’Hotel Corona, che era il luogo della Giurisdizione locale dal 1.500 (prima si prendevano le decisioni sotto lo storico tiglio, più volte restaurato, posto davanti alla piazza principale del paese). La guida locale ci racconta dell’orgoglio ladino, che identifica non solo una popolazione estesa su più valli ma una lingua vera e propria, ufficialmente riconosciuta, che identifica una popolazione. Le scuole di San Vigilio sono paritetiche, ossia utilizzano indifferentemente l’italiano per alcune materie e il tedesco per altre, oltre a prevedere l’apprendimento del ladino. Finchè la loro regione resta autonoma, com’è adesso, alla nostra guida Giovanni va bene mantenere la cittadinanza italiana: non si sente nè italiano, nè tedesco ma ladino. Uno dei suoni tipici del ladino è la ci morbida (ciasa invece di casa) ma la radice è la medesima dell’italiano quindi leggendo si riesce a comprendere il significato dei termini (secondo Giovanni, io non sono così convinta…).

La Parrocchia di San Vigilio

Entriamo nella parrocchia di San Vigilio, la chiesa meglio conservata della vallata, che presenta il campanile gotico del 1.500 a cui è stata affiancata una struttura costruita due secoli dopo in Rococò, il più bell’esempio del genere (la chiesetta pre-esistente non riusciva più a contenere i fedeli durante le messe). Tutta la vallata era governata e controllata dalle Badesse (Val Badia, appunto) che in chiesa avevano un balconcino riservato da cui poter osservare senza essere viste (con una grata davanti).

Entriamo e già domenica a Messa, mi avevano affascinato gli scomodissimi banchi di legno intagliato. Non sapevo che la lavorazione del legno fosse la principale attività della vallata, persino ad Ortisei, prima del turismo che pure è una voce molto influente dell’economia locale. Basti pensare che a San Vigilio ci sono 1.700 abitanti e 5.000 posti letto, tutti gli abitanti lavorano e molti di loro, in alta stagione, fanno un doppio lavoro (p.e. allevatore all’alba e la sera e istruttore di sci dalle 10.00 alle 17.00). Ci sono però pochi immigrati e rifugiati anche se nella vicina Ortisei sono stati ospitati alcuni rifugiati senza che questo abbia comportato alcun problema alla popolazione locale. L’interno della chiesa è piuttosto carico col pulpito sul lato sinistro (poi sostituito dall’altare centrale), la balconata per gli uomini mentre le donne affollavano la navata mentre; in fondo, c’era lo spazio riservato alle ragazze madri. La cupola è affrescata con scene tra cui il martirio di San Vigilio, ucciso a sassate e l’immagine di un concittadino recentemente santificato.

La statua di Catarina Lanz e la musica

Attorno alla chiesa c’è il cimitero locale, con alcune sepolture del 1.800: semplici tombe con croci ben tenute e curate, in quanto poste al centro del paese. Al lato è stata costruita un’estensione del cimitero al posto di un vecchio ristorante ricostruito in altra zona perchè ai cittadini di San Vigilio piace essere sepolti proprio attorno alla Chiesa e non altrove.

E’ stata posizionata al lato della chiesa la scultura dedicata a Catarina Lanz, l’eroina locale che ha dato il nome alla via principale di San Vigilio, una sorta di Giovanna d’Arco (non Santa). Narra la leggenda, nella battaglia di Spinga del 1797 protesse la valle dall’incursione dell’esercito napoleonico armata solo di un forcone. Diventò quindi il simbolo della lotta per la libertà del Tirolo e si ritirò nell’anonimato diventando la perpetua del parroco di Andraz, paese in cui venne sepolta.

Saliamo verso l’Auditorium, ipermoderno in legno con i camerini sottostanti e, di fronte, e la Scuola di Musica caratterizzata da alcune farfalle metalliche svolazzanti che rappresentano la leggerezza della musica. Si tratta dell’unica scuola di musica della vallata, con uno splendida sala concerti sopraelevata da cui si gode di una splendida vista. Le richieste superano la capienza e la disponibilità degli insegnanti: nel 2016 ben 170 potenziali allievi non sono riusciti ad accedervi. Un po’ più su c’è il Comune con una scultura realizzata da un artista austriaco che rappresenta i 700 anni di San Vigilio: per ogni secolo è stato raffigurato l’episodio storico saliente (non dev’essere stato facile trovarli…)

Residenze tradizionali e modernissime

Saliamo e raggiungiamo l’inizio del parco del Fanes protetto dall’UNESCO, una vera meraviglia della natura col Centro Visite che prevede tante attività per i bambini. Di fronte al Centro c’è una cappellina curata dall’anziana proprietaria dell’albergo in cui è stata costruita a cui i nipoti hanno regalato una campana in metallo fuso per i suoi 80 anni. Un po’ più avanti c’è un albero su cui è stata intagliata la Madonna a protezione del paese dalle valanghe.

Passiamo dal residence di proprietà di due campioni di sci locali, Manfred e Manuela Mölgg, fratello e sorella: un edificio davvero splendido iper-moderno realizzato in legno e vetrate (sicuramente CasaClima) con tantissimi servizi tra cui palestra, piscina, wifi, colazione (da segnare in agenda).

La visita termina davanti al Plazores, un Bed & Breakfast con fattoria e ristorante a km zero (carne, uova e latte provenienti dalle loro mucche, pecore, galline), uno degli edifici storici di San Vigilio a struttura gotica con mini-finestrine (all’epoca la luce nelle case era poco importante: ci si svegliava all’alba per andare nei campi e si tornava quand’era già buio). Volevamo andarci a pranzo il sabato prima di tornare a casa ma era chiuso, purtroppo.

Mentre torno in centro per tornare all’hotel, mi colpisce un altro edificio in legno con grandi vetrate e la guida mi dice che si tratta dell’abitazione del figlio che ha suscitato tanta polemica in paese perchè considerato troppo moderno. Due ore di passeggiata utile per entrare nella cultura locale!

Vai qui per conoscere il titolare dell’hotel Aqua Bad dove abbiamo alloggiato mentre in questi post trovi le attività fatte durante la settimana bianca.