Pro e contro i dolci natalizi a cura di Emilia Frigiola

Le città si riempiono di addobbi e mercatini, le nostre case di lucine sui balconi, albero e presepe: è arrivato il periodo più magico dell’anno, il Natale. A rendere ancora più piacevole l’atmosfera ci pensano i dolci tipici della tradizione, quali il panettone, il pandoro o ancora la frutta secca e gli struffoli (e, per noi pugliesi, le cartellate). La dietologa nutrizionista Emilia Frigiola ci spiega le caratteristiche nutrizionali dei dolci natalizi e le accortezze da seguire per non far lievitare il nostro peso durante le vacanze, senza negarsi le dolci tradizioni del periodo festivo.

Le differenze tra panettone e pandoro

Già dal mese di ottobre, nonostante una temperatura di 28°C, i più grandi supermercati hanno iniziato ad esporre sui loro scaffali il panettone, dolce natalizio tipico per eccellenza, lui che con la sua maestosità e morbidezza entra in qualsiasi abitazione italiana. Dalle antiche origini milanesi, il panettone è un lievitato che si ottiene da un impasto a base di acqua, farina, burro, zucchero e tuorli, arricchito poi da uvetta e canditi. La sua preparazione è lunga e laboriosa, ma il risultato finale, soprattutto se deriva da un laboratorio artigianale, la giustifica pienamente! Secondo il DM (Decreto Ministeriale) del 22/07/2005, qualsiasi panettone, per essere chiamato tale, deve contenere obbligatoriamente: farina di frumento, zucchero, uova di gallina di classe A (uova fresche) o tuorlo d’uovo in una percentuale non inferiore al 4%, minimo 16% di burro, uvetta e scorze di agrumi canditi (almeno il 20%) e lievito naturale.

Rivale storico del panettone è invece un lievitato con forma a tronco di cono con sezione a stella ottagonale e di origini veronesi, il pandoro. Gli ingredienti sono quasi gli stessi che si trovano nel panettone, infatti secondo il medesimo DM, il pandoro deve contenere farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo, materia grassa butirrica, in quantità non inferiore al 20%, lievito naturale costituito da pasta acida, aromi di vaniglia o vanillina, sale.

Pandoro e panettone dolci natalizi
Le proprietà nutrizionali di Panettone e Pandoro a cura della dietologa nutrizionista Emilia Frigiola

Quali sono le differenze tra questi due dolci tipici natalizi?

Visivamente, si può notare che nel pandoro non sono presenti canditi e uvetta e i suoi alveoli (buchini d’aria dell’impasto) sono meno evidenti. Il pandoro può essere preparato anche solo con il lievito di birra, mentre il panettone deve contenere anche il lievito madre. La lievitazione del panettone richiede inoltre tempi maggiori, può durare infatti anche tre giorni.

A livello nutrizionale, possiamo certamente affermare che sono entrambi ipercalorici e principalmente ricchi di zuccheri e grassi saturi; le proteine e le fibre sono scarse. Il pandoro contiene più burro rispetto al panettone, il quale per contro presenta più zuccheri per via di canditi ed uvetta. La differenza in termini nutrizionali resta perciò minima, se si contano anche le calorie per 100g di prodotto, 360 kcal del panettone contro le 400 kcal del pandoro.

Le proprietà nutrizionali di frutta secca, struffoli e cartellate

Anche la frutta secca è un must che abbonda sulle nostre tavole nel periodo natalizio, per cui può capitare di esagerare con il suo consumo, magari senza neanche rendercene conto. Alcuni esempi? Nel momento di un aperitivo o di un antipasto è spesso presente una coppetta con arachidi, pistacchi o mandorle tostate (e salate!); a fine pasto insieme
alla frutta fresca viene spesso servita anche quella secca; inoltre chi di noi non conosce qualcuno che prepara dolcetti artigianali, fra cui ad esempio le mandorle coperte di cioccolata?

Sebbene dunque il consumo quotidiano di frutta secca, in piccole porzioni, è altamente consigliato grazie alle sue benefiche proprietà, durante questo periodo è bene porre un pochino di attenzione in più, preferendo le versioni semplici (non salate, non glassate) o optando per una piccola quantità di quelle dolci senza mangiare altre tipologie di snack natalizi durante la giornata.

Piccolini, luminosi, colorati, altri dolcetti che “uno tira l’altro” sono gli struffoli napoletani, palline di pasta frolla che vengono fritte e poi ricoperte di miele e cosparse di confettini colorati.  Il cerchio si chiude con una dolce tipico della mia zona di origine, le cartellate pugliesi (in dialetto carteddàte), dei dolcetti di forma rotonda ed in genere grandi quanto il palmo di una mano. Le cartellate sono costituite da una pasta di farina, olio e vino bianco e dopo un lungo riposo vengono fritte ed infine cosparse con vincotto di uva o di fichi oppure con il miele. Preponderante è il loro contenuto di zuccheri, per cui vale lo stesso discorso della frutta secca, maggiorato.

Struffoli cartellate dolci natalizi
Come mangiare cartellate e struffoli a Natale senza ingrassare troppo?

I consigli della nutrizionista

Tirando le somme non si può certo dire che i dolci natalizi siano proprio leggeri, tuttavia a Natale qualche strappo alla regola è concesso, se viene fatto nel modo più furbo possibile.

  • Una fetta di pandoro o panettone può essere gustata ogni tanto a colazione
  • Una manciata di struffoli o frutta secca può costituire uno spuntino energetico
  • Preferite le versioni base dei dolci lievitati e non quelli con glassa al cioccolato o creme all’interno, per evitare calorie extra.
  • Intensificate l’attività fisica durante il weekend o le vacanze, con una corsetta al mattino pre-panettone o una camminata in più, passeggiando ad esempio tra i negozi per acquistare i regali alle persone care.

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