Tre libri che DOVEVO leggere per iniziare l’anno

Siamo noi che scegliamo i libri da leggere o sono loro che scelgono noi? In un momento di vuoto totale (qui post) mi sono circondata di tre libri al femminile. Perfetti per iniziare un anno che, prevedo, ricco di cambiamenti interiori che si proietteranno, per forza di cose, su diversi aspetti della vita, personale e professionale.

Eleanor Oliphant sta benissimo

Partiamo da un bestseller mondiale, “Eleanor Oliphant sta benissimo” (ed. Garzanti) della scrittrice scozzese rivelazione dell’anno col suo primo romanzo, Gail Honeyman. Eleanor è una giovane donna, devastata nel corpo e nello spirito, rigida nelle sue abitudini quotidiane, che nei fine settimana si chiude in casa a ubriacarsi aspettando che arrivi il lunedì con l’ufficio, la pausapranzo e le parole crociate. Finchè l’innamoramento virtuale col cantante di una band locale e un incidente ad un anziano a cui assiste con un collega non le cambiano il fisico e la vita. Con l’essenziale aiuto di una psicoterapeuta che rimuove residui di un drammatico passato e di una madre ingombrante (non aggiungo altro per non spoilerare). Avevo visto questo libro quest’estate sull’account Instagram della mia amica Kristina Grancaric, mia Business Coach di fiducia, e ho deciso di acquistarlo e di divorarlo. Crudo e amaro, tenero e forte, dimostra che occorre perdere il controllo della nostra vita per ritrovarla, nelle sue imperfezioni e nei piccoli gesti quotidiani di attenzione verso gli altri.

… E noi dove eravamo?

Una graphic novel, o meglio un graphic paper, sulla condizione della donna nella storia “… E noi dove eravamo?” (ed. Feltrinelli) dell’illustratrice Silvia Ziche, una star del fumetto italiano (Linus, Comix, Smemoranda, Topolino). Le antenate del suo personaggio Lucrezia, che settimanalmente appare sul femminile Donna Moderna, ci porta in un viaggio a ritroso, nella Storia e nelle storie delle donne, per prendere consapevolezza dell’origine di tante ingiustizie nei confronti del nostro genere e farci provare a estirparle. Il libro è frutto di un accurato lavoro di ricerca e ci mostra con tono lieve e divertente che la Storia è stata fatta e scritta dai maschi. Le donne erano relegate in casa, senza poter leggere o esprimersi, nell’arte o nella società civile, per paura di essere trattate da matte o da streghe.

A due passi dalla meta

Per riflettere su di me utilizzando l’esempio di Francesca Sanzo, il suo regalo in occasione delle Acrobate è stato utilissimo. “A due passi dalla meta. Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività” (Giraldi Editore) è un libro che ho anche regalato a terzi perchè nel titolo mi ritrovo pienamente (mai sedersi sugli allori). Nasce dalla sua specifica urgenza di raccontare com’è difficile rimanere in equilibrio precario dopo aver perso oltre 40 chili e racconta il cambio di percezione di se stessa una volta dimagrita nel corpo. In più mostra il lavoro fatto per modificare il modo di raccontarsi trasformando le parole negative e disfattiste in parole positive e ricche di opportunità. In parallelo, mostra come sia essenziale non solo limitare il cibo e aumentare il movimento ma anche sfoltire altri aspetti della vita, personale e professionale, che portano frustrazione focalizzandosi sugli stimoli che fanno evolvere nella direzione desiderata.

Se uno, due o tutti e tre questi libri vi hanno incuriosite, cliccate direttamente sul link Amazon per ordinarli. Sono letture che mi hanno confortata e stimolata, amareggiata e rafforzata in vista di un nuovo anno di evoluzione tra gentilezze e battaglie.