Viaggio in un’affascinante e vivibile Venezia

Stavo organizzando un viaggio diverso, all’estero, ma l’emergenza Coronavirus ci ha ‘costretti’ (per modo di dire) a rimanere nella nostra Italia, ricca di luoghi meravigliosi da (ri)scoprire. Vivendo in una Firenze stranamente priva di turisti (qui) e leggendo che Venezia stava risentendo della crisi come e più di Firenze, ho deciso. Durante il lockdown avevo acquistato alcuni bond per servizi di lusso, ho incastrato gli altri pezzi ed eccoci pronti a visitare una delle città più affascinanti del mondo: VENEZIA!

Domenica 16 agosto da Firenze a Venezia

Da tanto avevo voglia di tornare a Venezia e di mostrarla per la prima volta a Francesco. L’occasione di visitarla con meno calca del solito (ma, ahimè, con la maggior parte dei musei e delle mostre chiuse nei giorni infrasettimanali) ce l’ha fornita l’emergenza coronavirus. Prendiamo un comodo treno Frecciarossa che in poco più di 2 ore di porta da Firenze a Venezia (costo sui 100€ in tre) e ci dirigiamo verso il nostro Boutique Hotel Santa Croce, raggiungibile in 10 minuti a piedi dalla stazione. Attendiamo un quarto d’ora e depositiamo, prima dell’orario previsto per il check-in, le nostre valigie nella nostra camera, arredata come una nave (molto carina!). L’hotel si è rivelato la scelta perfetta per la sua pulizia, l’ottima e ricca colazione, la gentilezza, preparazione, professionalità del personale e anche perchè vicina alla fermata del vaporetto Riva de Biasio con cui abbiamo girato Venezia in lungo e in largo.

Venezia Campo San Barnaba
Campo San Barnaba a Venezia

Giriamo tra i canali, le calli, i campielli, i sottoportici seguendo il primo dei 7 itinerari tratti dal libro Corto Sconto. La guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta. Ediz. illustrata che ti portano, angolo dopo angolo, curiosità dopo curiosità, in una Venezia segreta ai più. Luca, il referente del nostro hotel, ci aveva mandato altri itinerari nascosti da seguire anche se il nostro obiettivo era perderci a Venezia respirando senza una meta precisa la sua magica atmosfera. Non  a caso il primo giorno è stato quello in cui abbiamo scattato più foto affascinati da scorci unici, palazzi colorati con larghi camini che si specchiano in stretti canali, gondole su cui innamorati si sono dichiarati alle loro fidanzate, campielli con chiese e bistrot e così via. Ci fermiamo per un pranzo veloce nei pressi di Campo San Barnaba dove io e Fabio scegliamo un sandwich con soppressa veneta mentre Franci addenta la sua porzione di lasagna (il cibo a Venezia non ci ha colpito positivamente: troppo incline al turista straniero che vuole carbonara, pasta al ragù e simili che niente hanno a che vedere con la cucina tipica locale. E caro, molto caro, più caro di Firenze…).

Continuiamo a camminare tra librerie d’essai, negozi di maschere, botteghe artigianali, portoni con mori di metallo, streetart di provenienza fiorentina (tanti Ache77, Exit-Enter, Blub l’arte sa nuotare e una Peggy Guggenheim opera de Le Diesis – la sua casa si può visitare) e arriviamo alla basilica della Madonna della Salute sulla Punta della Dogana, da cui il panorama comprende il Bacino di San Marco e del Canal Grande.

Venezia Cannaregio orto dei mori
Io e Franci a cena all’osteria l’Orto dei Mori a Cannaregio Venezia

Francesco però è un po’ stanco e fa molto caldo per cui noi due decidiamo di tornare verso l’albergo mentre Fabio continua a girare per un paio d’ore. Una super-doccia e un po’ di lettura (abbiamo portato uno dei libri previsti per le vacanze che avevo regalato io stessa a Franci Noi siamo tempesta dell’impegnatissima Michela Murgia (quando l’unione fa la forza, non il singolo eroe) e siamo pronti per uscire a cena. Scegliamo uno dei ristoranti consigliati da Luca, l’Osteria l’Orto dei Mori, in un delizioso campiello del quartiere Cannaregio, un po’ più residenziale e meno turistico di altri angoli della città. Dal nostro tavolo a lume di candela (un po’ troppo buio, per la verità…) abbiamo ordinato due antipasti di pesce (tartare con salsa di avocado e polpo lesso con finocchi e avocado), due primi (pappardelle al ragù per Franci e pasta con mazzancolle alla ‘busara’ per Fabio), una bottiglia di vinello bianco locale (strapagata), due tiramisù e un caffè. Il conto di quasi 120€ ci ha fatto capire che Venezia è cara, più di Firenze però siamo stati bene.

Alla fine della serata, tornando in hotel attraversando il ponte di Rialto illuminato, con musica di sottofondo, romantiche gondole sul Canal Grande, ho pensato che non è Firenze la città più bella del mondo ma Venezia, unica e affascinante, sofisticata e colta. Ci accoglie e ci prepara ad un’altra giornata di scoperte una notte di riposo nel nostro Santa Croce Boutique Hotel (la nostra camera è quella con cuscini e accessori blu, tipo barca:

Informazioni pratiche

Biglietto Trenitalia Frecciarossa 9406 con partenza dalla stazione di Firenze S. M. Novella alle 9:20 e arrivo  alla stazione di Venezia S. Lucia alle 11:34 (costo in Economy circa 100€ per due adulti e un bambino)

Santa Croce Boutique Hotel è in Campo Nazario Sauro, 980 nel centro di Venezia. Pulizia, gentilezza, comodità, disponibilità nonchè una ricca colazione e un’accoglienza calorosa rendono l’hotel quello in cui alloggiare in ogni viaggio a Venezia. Rapporto qualità-prezzo adeguato e punteggio 5,0 su Tripadvisor 🙂

L’osteria l’Orto dei Mori è in Campo dei Mori 3386 a Venezia nel sestriere Cannaregio. In uno slargo tranquillo di un quartiere residenziale, si mangia pesce a lume di candela con un conto (120€) un po’ alto per i piatti ordinati (due antipasti, due primi, due dessert e in particolare il ricarico sul vino ci è sembrato eccessivo).